In scena le più virtuose fra le piccole realtà produttive vinicole e agroalimentari del panorama siciliano, che, senza “fare squadra” non avrebbero l’opportunità di farsi conoscere dal grande pubblico proprio per il loro status di “piccolo”.

 Quest’anno il focus è incentrato sul concetto di “estremo” riferito a quelle produzioni vitivinicole che operano in condizioni molto impegnative, per non dire “proibitive”.

 Un “estremo” che non è solo quello della montagna, ma che viene esteso ad altre aree spesso sconosciute, zone orograficamente impervie, piccole porzioni di terra strappate ai rilievi, terrazzamenti, vigneti vicini al mare e perfino alla periferia delle grandi città.


 “Estremi” si possono rivelare anche i vitigni utilizzati, i metodi di coltivazione, di vinificazione, le condizioni logistiche, distributive e – argomento attualissimo e preoccupante – le condizioni climatiche. 

Tutte difficoltà che questi piccoli produttori caricano sulle loro spalle, la maggior parte delle volte in solitudine e senza aiuti da parte di enti pubblici, contando solo sulla passione che accompagna il loro mestiere.